Unfinished Museum

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Maria Luisa Flegar

Ho come la sensazione che devo esprimermi ancora in qualche modo, sono incompiuta. Voglio fiorire prima di appassire. Si può dire che io sia partita in viaggio forse anche per cercarmi un po’, per tentare di compiermi in un cammino che finora, vivendo una vita non adatta a me, non sono stata in grado di trovare. 

 

Se ti dico Incompiuto qual è la prima cosa che ti viene in mente?

Me stessa, onestamente. Ho come la sensazione che devo esprimermi ancora in qualche modo, sono incompiuta. Voglio fiorire prima di appassire. Si può dire che io sia partita in viaggio forse anche per cercarmi un po’, per tentare di compiermi in un cammino che finora, vivendo una vita non adatta a me, non sono stata in grado di trovare. C’è chi mi dice che mi sarei sentita compiuta se fossi diventata moglie e madre, ma sono convinta che non sarebbe mai stato la strada giusta per me. 

Se penso ad un oggetto, a un’opera d’arte, a qualcosa che è incompiuto, mi viene da pensare a qualcosa su cui qualcuno deve finire di lavorarci, porci ancora la sua attenzione, dedicare il suo tempo, le sue cure e il suo amore.

Unfinished di che colore/forma è?

Un blu scuro, un blu notte, un indaco, il colore delle aspirazioni. Mi viene da pensare ad una sfera a cui manca uno spicchio, una torta a cui manca una fetta.

C’è qualcosa che hai lasciato incompiuto nella tua vita?

Se penso all’incompiuto, penso al periodo in cui mi sono innamorata della bigiotteria. Ed è stato un fulmine a ciel sereno perché è arrivato in un momento molto negativo e pesante della mia vita. Sentivo di dover fare qualcosa con le mani e ho iniziato con un corso di maglia che, casualmente, mi ha fatto approdare alla bigiotteria. E per la prima volta in vita mia, a 32 anni, ho scoperto qualcosa che piacesse veramente solo a me (non a mia madre, mio padre, o al mio fidanzato). Colori, forme, modi per assemblare delle collane, dei braccialetti. Sono esplosa di gioia e creatività, non dormivo la notte per immaginare nuovi pezzi, con la testa che lavorava su come creare, mettere insieme, infilare. L’ho fatto per un periodo come hobby, poi ho cambiato vita, non coincidevo più con la persona di prima, la mia energia era cambiata. Nel 2009 volevo rilevare un negozietto di materiali, ho fatto dei corsi per imparare a fare vetro, però sfortunatamente ero ancora troppo figlia, e mi sono lasciata bloccare dal giudizio dei miei genitori, non avevo ancora forza e autostima sufficiente. Così il giocattolo si è rotto, non ho più trovato la gioia nel mettermi lì a infilare le perle, non usciva più quel flusso creativo. Sono riuscita a vendere molte cose alle amiche, ma ho ancora tanto materiale, anche adesso in viaggio. Non si sa mai. Adesso mentre sono qui in Perù, mi diverto con la pittura di ritratti e sfogo la creatività dipingendo anche senza avere basi, senza scuole, solo istinto e curiosità sul risultato.

Ho portato avanti alcune cose per fin troppo tempo, avrei dovuto lasciar andare prima quelle che non meritavano: ho portato avanti scuole che non amavo, lavori di cui non mi importava, relazioni che non erano un bel navigare. Ci si abitua a tante cose, la nostra capacità di essere elastici e resilienti è una gran dote ma anche un’arma a doppio taglio.

Qualcosa di incompiuto che vorresti venisse finito

Per quanto riguarda me stessa, gradirei riuscire a compiermi, riuscire ad esprimere quella unicità che la mia anima è venuta a portare in questo mondo. Sarò compiuta nel momento in cui, come se fossi uno strumento musicale che suona, mi sentirò intonata… solo una volta nella vita ho sentito che ero uno strumento finalmente perfettamente accordato, una sensazione che ho nel corpo, nella mente, nello spirito e a cui vorrei tornare in qualche modo, essere di nuovo in armonia con me, nella migliore e più alta espressione di me. Vorrei sentire che le mie azioni e creazioni coincidono con in ciò che può essere la mia migliore espressione di me.

Emozioni

Se penso a qualcosa incompiuto, mi viene da pensare a qualcuno che stava creando qualcosa senza terminarlo e sento la sofferenza e frustrazione del non riuscire a portare a termine l’opera per diversi motivi. Non mi viene in mente che qualcuno possa iniziare un’opera e non portarla a termine se non per un motivo esterno che lo blocca o una profonda insoddisfazione, non penso possa essere per scelta, non capirei perché un creativo dovrebbe lasciare un’opera incompiuta se avesse mezzi e possibilità per portarla a termine.

Cos’è un fertilizzante per te? Cosa significa fertilizzare

Mi sento fertilizzata dalle sane amicizie costruttive, dalle nuove esperienza, dall’apprendere cose nuove. La curiosità è un grandissimo fertilizzante, la voglia di saperne di più, di conoscere, di esplorare. Non sono una studiosa, io ho bisogno di fare, ho la necessità di immergermi in esperienze personali.

3 parole che abbineresti ad incompiuto

Triste, spezzato, fermo, statico.

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