Unfinished Museum

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Bruno Rosetti

L’incompiuto è una via di mezzo, un limbo, non ce l’hai fatta ma volendo ce la puoi fare.

Nel 2016 ho ripreso seriamente gli allenamenti con l’obiettivo delle Olimpiadi. Ero arrivato ad un passo, abbiamo preso le medaglie, abbiamo qualificato la barca per fare le Olimpiadi e poi…il Covid. 

Se ti dico “incompiuto” qual è la prima cosa che ti viene in mente?

Mi viene in mente il mio sogno che è quello di vivere in Australia, ci ho vissuto due anni e credo che sia il paese più bello del mondo e vorrei tornare a vivere là. Mi era scaduto il visto, volevo tornare come studente ma ora ho ripreso a remare e il sogno è stato rinviato. 

Unfinished di che colore/forma è?

Colore grigetto, con una forma simile a una nuvola. L’incompiuto è una via di mezzo, un limbo, non ce l’hai fatta ma volendo ce la puoi fare, una nuvola che fa un po’ di ombra.

C’è qualcosa che hai lasciato incompiuto nella tua vita?

Tra quelle importanti sicuramente le Olimpiadi. Ho remato dal 2001 al 2009 ed ero in Nazionale, poi ho scelto di viaggiare ed ho vissuto all’estero. Nel 2016 sono tornato in Italia ed ho ripreso seriamente gli allenamenti con l’obiettivo delle Olimpiadi. Ero arrivato ad un passo, abbiamo preso le medaglie, abbiamo qualificato la barca per fare le Olimpiadi e poi…il Covid. 

Quand’è che un’opera per te è compiuta?

Verrebbe subito da rispondere al raggiungimento dell’obiettivo, però penso alle volte che magari sei anche soddisfatto non raggiungendolo perchè hai fatto tutto il possibile per raggiungerlo e non ce l’hai fatta. Ad esempio, l’anno scorso al Mondiale siamo arrivati quarti, mentre l’obiettivo minimo era la medaglia. Nonostante il fatto che non siamo saliti sul podio, so che abbiamo fatto tutto il possibile. Non ottenere una medaglia è un incompiuto, ma a mente fredda c’era poi soddisfazione, non potevamo fare di più. Se l’avversario è più forte, quando hai fatto il tuo e dato il massimo, non puoi avere rimpianti.

Al Mondiale del 2018 siamo arrivati invece secondi e per 2 decimi circa non abbiamo preso l’oro. All’inizio c’era grande amarezza, poi capisci che anche lì non potevamo fare di più e che comunque era già un grande risultato. Toccare la medaglia con mano, qualcosa di tangibile, ti appaga del lavoro fatto durante l’anno. La fatica non la puoi toccare, la medaglia è il premio della fatica. Se arrivi al quarto posto non porti a casa niente, sei a mani vuote, e tutta quella fatica, gli allenamenti, non hanno un riscontro tangibile.

W l’incompiutezza perché..

Di buono ha che ti sprona ad impegnarti per raggiungere l’obiettivo incompiuto, è uno stimolo a non lasciare incompiuto un tuo sogno.  Forse è anche la mentalità da sportivo, da vincente, che porta a dire di non abbattersi, di non mollare mai. Per noi è un pensiero giornaliero, oggi mi hai battuto tu, domani io, non rischio ogni giorno il posto alle Olimpiadi ma quasi, devo fare sempre meglio.

Un fertilizzante di cui avrei bisogno../il mio fertilizzante preferito

Viaggiare è la cosa che mi piace di più fare, viaggerei e basta. Conoscere, vedere, viaggiare con lo zaino in spalla. Decido la prima tappa e poi il viaggio lo costruisco da lì.

Un fertilizzante importante per me è la squadra con cui vivo quotidianamente, stare bene con la squadra è fondamentale. Noi ci alleniamo con tutte le altre imbarcazioni, viviamo tutti insieme, tra uomini e donne saremo una quarantina di persone, una bella famiglia numerosa. 

3 parole che abbineresti ad incompiuto

Motivazione, amarezza, limbo.

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