Unfinished Museum

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Chiara Businelli

“[L’incompiuto] non esiste!”, non esiste perchè io ho promesso a me stessa ad un certo punto della mia vita che tutto quello che avrei voluto fare, non importa in quanto tempo, sarei riuscita a farlo.

 

Se ti dico “incompiuto” qual è la prima cosa che ti viene in mente?

“Non esiste!”, non esiste perchè io ho promesso a me stessa ad un certo punto della mia vita che tutto quello che avrei voluto fare, non importa in quanto tempo, sarei riuscita a farlo.

 “Unfinished” di che colore/che forma ha?

È un movimento interrotto o sospeso. Mi viene in mente come qualcuno che tira un velo in aria rimane sospeso e si chiude il sipario e non si sa se andrà su o tornerà giù. Un velo bianco, un vestito bianco.

Qualcosa di incompiuto che vorresti venisse finito?

Ho un incompiuto grosso, non recuperabile, che è quello di fare la ballerina professionista. La mia famiglia privilegiava lo studio, la danza era considerato un hobby, anche se lo facevo ad alti livelli. Ormai la ballerina professionista non posso farla, ma la danza fa comunque parte della mia vita. E con la mia vocazione terapeutica sono riuscita a fare una sintesi delle due: nei miei incontri di danzaterapia.

W l’incompiutezza perchè…

Ti obbliga a trovare un’altra via, un altro cammino. So dove voglio arrivare e se non ci arrivo in un modo ci arriverò in un altro.

Quand’è che un’opera per te è compiuta?

Quando ha avuto un inizio, uno sviluppo e una fine e bisogna cominciarne un’altra, c’è sempre una fine. Quando non stai dicendo niente di nuovo e cominci a dire le stesse cose. Con le coreografie sai che devi decidere il finale, con il movimento è più facile perché ti accorgi che non stai aggiungendo niente di più di quello che hai già detto. Io, poi, non amo i fronzoli. 

3 parole che abbineresti ad incompiuto?

Sospeso, passato, ispirazione.

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