Unfinished Museum

Projectors Rock Show

Roberto Vogliolo, 2016, Torino
  • Roberto Vogliolo
  • 2016
  • Extra - Incompiuto da sbloccare
  • Tecnologie audiovisive (proiettori ultrashort, diffusori audio architetturali, luci, monitor touch interattivo) e supporti scenici, clip video ad alta risoluzione sincronizzate con audio multicanale, software applicativo di playout e show control.
  • 018/2020
  • Qualche mese di pensieri e di lavoro di progettazione, un team ben assortito di professionisti, dall’ingegnere ai musicisti, passando per l’experience designer e lo sviluppatore, il regista e il video-maker, il tecnico del suono e l’allestitore. Uno studio di produzione all’avanguardia, uno stand in fiera come palco scenico e tanta comunicazione e relazioni.
  • Roberto Vogliolo

Si tratta di un concerto live un po’ speciale, in cui i protagonisti della scena sono dei video-proiettori che proiettano su delle sagome bianche gli strumenti e le mani dei musicisti che li suonano, ambientati sul palco con una scenografia minimale. Un impianto audio di alta qualità e design originale riproduce la colonna sonora con un programma selezionabile e configurabile dal pubblico presente allo spettacolo attraverso un touch screen dal quale si possono anche definire i livelli di ogni singolo strumento per costruire il proprio mix perfetto. 

Il senso del progetto è quello di dare valore artistico a tutta la filiera della produzione di un’opera musicale e audiovisiva live: musicista ed ingegnere del suono, designer e produttore, tecnico audio e tecnico luci, allestitore e tecnico di scena. Tutti partecipano con un contributo creativo alla costruzione dell’opera d’arte, insieme ai visitatori che possono aggiungere il loro tocco e diventare parte di una performance sempre diversa. E il tutto può funzionare solo grazie alla tecnologia che molto spesso è trasparente o nascosta per il grande pubblico, ma rappresenta una componente vitale per rendere possibile qualsiasi performance artistica. Proprio per questo la rendiamo visibile e la mettiamo al centro della scena, dando spazio così anche alla valorizzazione della creatività e dell’ingegno di chi l’ha progettata e realizzata. 

É un progetto di cui mi sono innamorato anni fa e che in parte si è compiuto, anche se sognavo di poterlo far passare ad un’altra fase. L’ho realizzato nella sua versione prototipale grazie alla  collaborazione con Epson, che ha presentato in questo modo al Viscom 2016 i suoi nuovissimi proiettori ultra-short ad alta risoluzione. 

Al prototipo hanno contribuito tantissime persone e società che in qualche modo hanno messo a disposizione competenze, capacità, tempo, idee, strumenti e soprattutto tanta voglia di divertirsi lavorando insieme. Non riesco a citarli perché non ho lo spazio e non voglio trascurarne nessuno, ma li ricordo con affetto e li ringrazio tutti, uno per uno! Il pubblico della fiera ha apprezzato molto l’installazione e ci ha giocato, l’ha vissuta e l’ha condivisa. Il prototipo è anche arrivato in finale agli Innovation Awards 2018, prestigiosa competizione internazionale di Audio Visual Experience Design. 

Volevo diventasse un vero e proprio format di performance, da far vivere su un palco davanti al pubblico in un vero concerto live, con il coinvolgimento di musicisti dal vivo che interagiscono con quelli registrati e proiettati sulla scena. O magari trasformarsi in una nuova modalità di formazione e training multidisciplinare per i musicisti e per i progettisti e i tecnici audiovisivi. Ero quasi arrivato a poter fare il passo successivo coinvolgendo alcuni artisti di rilievo internazionale, grazie ai loro sponsor tecnologici con cui si era attivato un contatto, ma come spesso capita la congiunzione astrale non si è realizzata perfettamente e il momento è passato… sono arrivate mille altre cose importanti e urgenti da fare e il progetto è finito nell’archivio, insieme a tanti altri. Senza però essere dimenticato e senza aver mancato di regalarmi e regalare emozioni. 

É bloccato ma non è morto, bisognerebbe riprenderlo e svilupparlo! Mi piacerebbe che potesse riprendere vita, magari con un significato diverso, perché no? In questo periodo così particolare della storia, con una pandemia che ci ha fatto cambiare abitudini e ci ha trasportati nel virtuale e nell’on-line, un progetto come questo potrebbe dare spunti per chi sta ripensando il modo di fare performance live. 

Sarebbe bello se qualcuno volesse riprendere l’opera per svilupparla e trasformarla. Ovviamente mi farebbe piacere e mi divertirei tantissimo se potessi essere coinvolto in qualche modo, ma sarei felice anche se si realizzasse senza di me e senza alcun tornaconto economico. Ma mi raccomando… in ogni caso ditemelo e condividete l’arte che ne uscirà!

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